Il Castello Scaligero di Sirmione
A Sirmione, sul Lago di Garda , sorge il castello Scaligero, degli ex signori di Verona. Fu costruito nel 13° secolo e si presenta oggi con mura merlate, alte torri e un ponte levatoio che lo collega alla terra ferma.
Il Castello di Sirmione, una delle più imponenti fortezze medievali d’Europa costruite sull’acqua, ed è stato teatro di vicende molto crudeli e sanguinose. Circondato su tutti i suoi lati dall’acqua si erge imponente a difesa della città.
Un imponente sistema di difesa
Il Castello di Sirmione nacque probabilmente sulle rovine di un’antica fortificazione romana e aveva lo scopo di difendere il borgo e di controllare il porto. Oggi è possibile accedere al castello solo attraverso il ponte levatoio, entrati nel castello si accede al cortile principale, di forma rettangolare, circondato da alte mura e dalle torri angolari.
La darsena che si può ammirare oggi è probabilmente quella costruita dalla Repubblica di Venezia, sul modello dell’Arsenale di Venezia, che sostituì la precedente vecchia darsena in legno. All’interno troviamo un portico che custodisce un lapidario romano e medievale, lungo una scala e un ponte levatoio si accede al secondo recinto e si sale ai camminamenti sulle mura da dove si può ammirare una visione complessiva dell’imponente e affascinante darsena, rifugio della flotta scaligera.
La leggenda del Castello
Come tutti i castelli che si rispettano anche quello di Sirmione vanta una sua leggenda! Anche qui, infatti, un fantasma si aggira tra le camere nelle notti buie e tempestose. La eggenda vuole che Ebengardo e la sua sposa Arice, vivessero felici nel castello, quando una notte di pioggia e vento un cavaliere, Elaberto, Marchese del Feltrino, bussò alla loro porta per chiedere ospitalità.
I due lo accolsero ma l'ospite, si invaghì di Arice e durante la notte, si introdusse nella stanza di lei per possederla. La donna gridò forte e Elaberto la accoltellò con un pugnale per farla tacere. Ebengardo, svegliato dalle grida della sua sposa, corse in camera ma la trovò già morta. Dopo una violenta lotta tra Elaberto e Ebengardo quest’ultimo lo uccide colpendolo con lo stesso pugnale. Ebengardo, disperato per non aver protetto l'amata è condannato a rimanere tra i viventi sotto forma di fantasma per sempre separato da lei.
Aggiornato: 22/04/2024